TEAM DI SCIENZIATI STAMPA NUOVE CELLULE OCULARI
Negli ultimi anni, diversi sono gli studi effettuati da team di ricerca specializzati, con l’obiettivo di ridonare la vista a persone affette da patologie retiniche.
Una di queste squadre specializzate ha recentemente testato la possibilità di stampare, tramite una stampante inkjet piezoelettrica, aggregati di cellule nervose appartenenti alla retina , con l’obiettivo di utilizzarle nelle situazioni patologiche riguardanti la perdita della vista.
Il tentativo è stato portato a termine partendo dalla sperimentazione animale, precisamente su topi, e ha dimostrato come sia possibile stampare alcune delle cellule appartenenti all’ occhio di questa specie: cellule gangliari e cellule gliali.
Tutto ciò, secondo la squadra di ricercatori dell’Università di Cambridge, permetterebbe, entro qualche anno, la creazione di terapie studiate ad hoc per il singolo paziente che presenti danni allo strato sensibile del tessuto sul retro dell’occhio.
La Dott.sa Clara Eaglen, ci comunica che i risultati preliminari mostrano come siano stampabili cellule retiniche di supporto e protezione neuronale, in grado di evitare e prevenire l’avvento di patologie. Inoltre, questa particolare tipologia di cellule si è dimostrata in grado di sopravvivere e crescere in coltura.
Il Prof. Keit Martin e la Dott.sa Barbara Lorber specificano, invece, come la perdita di cellule nervose della retina sia una causa molto diffusa alla quale imputare la cecità e quindi quanto sia semplice comprendere la portata che raggiungerebbe una simile scoperta, una volta giunta alla fase finale di sperimentazione.
“Il nostro studio ha dimostrato, per la prima volta, come cellule provenienti da un sistema nervoso maturo come l’occhio, possano essere stampate attraverso l’utilizzo di un’apposita stampante inkjet. Nonostante i risultati dell’ esperimento siano ancora allo stadio preliminare, l’obiettivo è sicuramente quello di implementare questa tecnologia nella riparazione retinica, in un futuro non troppo lontano.”
L’obiettivo, che ora si pongono i ricercatori, è quello di stampare nuove tipologie di cellule appartenenti alla retina, come ad esempio fotorecettori sensibili alla luce, coni e bastoncelli.
La Dott.ssa Eaglen sostiene inoltre che, aldilà delle precisazioni sulle tempistiche di sperimentazione, quello che potrebbe davvero fare la differenza, sarebbe comprendere le potenzialità percentuali di ripristino del campo visivo associabili alla stampa.
“Anche un piccolo pezzo di retina può fare la differenza, rafforzare la fiducia della gente e avere benefici positivi sulla loro indipendenza”
Oltre alla ricerca appena citata, vanno certamente ricordati anche altri due studi riguardanti la cura della retina : l’utilizzo di cellule staminali, che ha permesso recentemente di invertire il processo di cecità di alcuni roditori, e lo studio riguardante l’impianto di protesi retiniche elettroniche.