La retina, simile ad una pellicola fotografica, riveste la superficie interna del globo oculare. È una sottile membrana trasparente suddivisa in due aree:
un’area centrale chiamata macula che contiene la fovea centrale, ricca di coni;
un’area media e periferica, dove prevalgono le cellule dei bastoncelli, che serve a mediare la visione crepuscolare e notturna.
Dopo aver attraversato la cornea, la camera anteriore, la pupilla, il cristallino e il vitreo, i raggi luminosi vengono fatti convergere sulla retina ed in particolare in quella piccolissima area chiamata fovea centrale: una struttura altamente specializzata che presiede, alla massima acuità visiva per lontano e per vicino, alla percezione dei colori e alla sensibilità al contrasto.
Nella retina iniziano i meccanismi più complessi della visione.
La luce passa l’intero spessore della retina e colpisce i fotorecettori.
I fotorecettori sono essenzialmente di due tipi:
- i coni, più corti, localizzati quasi esclusivamente nella parte centrale della retina (area maculare), sono specializzati alla visione in condizioni di alta luminosità e traggono contatti diretti con uno strato di cellule neuronali deputate alla trasmissione dell’impulso visivo; i coni sono deputati alla visione diurna, a quella dei colori e del contrasto.
- i bastoncelli, di forma più allungata, sono molto più numerosi dei coni e risiedono maggiormente nella parte periferica della retina.
Sono specializzati a raccogliere stimoli luminosi di bassa intensità e quindi sfruttati nella visione in condizioni di scarsa luminosità.
Lo strato più esterno della retina, quello a contatto con la coroide, è chiamato Epitelio Pigmentato Retinico (EPR). Questo è un vero è proprio schermo perché impedisce alla luce il propagarsi agli strati sottostanti. Oltre ad avere questo effetto schermo è di fondamentale importanza negli scambi metabolici tra i fotorecettori (coni e bastoncelli) e la coroide sottostante. La sua integrità è, quindi, condizione essenziale per il buon funzionamento del complesso equilibrio retinico.
Infatti, molte patologie retiniche vedono interessato proprio questo strato.