SMETTERE DI FUMARE ABBATTE IL RISCHIO DI CATARATTA
Che il fumo sia causa di alcune gravi e mortali patologie è ormai risaputo. Secondo dati dello US Department of Health and Human Services, già a fine anni ’80, erano ben 4 i milioni di morti ogni anno a causa del fumo, e con una probabilità attorno al 50% di morire di una patologia tabacco-correlata, per i fumatori di lunga data; di questi, circa la metà muore in età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Non è una novità nemmeno che il fumo dia luogo a tutta una serie di altre patologie, che, sebbene non mortali, possono arrecare disturbi anche significativi. Tra questi, un recente studio basato sulla popolazione svedese dimostra come il rischio di cataratta diminuisca gradualmente in chi smette di fumare, nonostante non raggiunga i livelli di un non fumatore.
Secondo questa ricerca, condotta da Birgitta Ejdervik Lindblad dell’Örebro University Hospital (Örebro, Svezia), infatti, fumare più di 15 sigarette al giorno apre ad una probabilità superiore al 42% di un intervento alla cataratta.
Lo studio rivela anche che dopo aver smesso per 20 anni, questo stesso rischio scende ad un relativo 21% in più rispetto a quello dei non fumatori. In questo senso è stato possibile quindi associare il rischio alla variabile tempo, ma anche evidenziare che esiste una correlazione tra tempo e “intensità” del fumo (quantità di sigarette fumate, e quindi quantità di veleni in esse contenuti).
Anche i fumatori “leggeri”, con un vizio stabile al di sotto delle 15 sigarette per giorno, sono comunque risultati a rischio significativo anche dopo 2 anni dall’aver smesso di fumare: “questi risultati sottolineano l’importanza di smettere di fumare presto e preferibilmente evitare di fumare”, ha concluso il gruppo della Lindblad.
Certo non sono mancati negli anni, come si indicava ad inizio articolo, studi che hanno dimostrato come la cataratta e altri rischi oculari siano correlati al fumo, per questo i ricercatori svedesi sottolineano come “i professionisti della cura dell’occhio dovrebbero incoraggiare le persone a smettere di fumare”.
La spiegazione di Lindblad e colleghi su quali siano le cause di questo rischio è che “il fumo aumenta lo stress ossidativo del cristallino generando radicali liberi ed allo stesso tempo riducendo la concentrazione plasmatica di vari antiossidanti, tra cui l’acido ascorbico”.
“Il fumo di sigaretta contiene anche ioni metallici tossici, e cadmio può accumularsi nei cristallini dei fumatori. Il cadmio può influire enzimi antiossidanti […] indebolendo così le difese contro i danni ossidativi e conseguentemente accelerare lo sviluppo della cataratta“.